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[...] Era lei che voleva camminare, e allora perché, serpeggiando, si mosse vivacemente anche il fiume con le sponde, perché la balaustrata, scultorea e bianchissima, si mosse come qualcosa di vivo o come una pedana di teatro? Non solo lei camminava, ma anche il fiume, con le sponde, la balaustrata scultorea e bianchissima! Tutto era potente, luminoso, sereno ed estraneo: strano, in qualche modo. Al centro del fiume adocchiò un'isola che, grazie al movimento del fiume, le venne incontro come muovendosi essa stessa. Senza sapere come, ci si trovò sopra. [...] Scritto fra il 2003 e il 2004, “Agonia” può essere considerato a posteriori un presagio dei due grandi romanzi sentimentali di Lodovica San Guedoro, “Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé …” e “Amor che torni …”, elaborati tra il 2015 e il 2019, che di fatto costituiscono una sola opera. Fuggevole, enigmatico, insondabile, questo romanzo incompiuto rappresenta con stupefacente maestria uno stato psichico-esistenziale estremo, e lo fa come catturandoci in un sogno.
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